mercoledì 11 maggio 2011

Mostra "L'ha scritto la Radio..."

Raggiungo la Casa della Memoria, inserita in un contesto di Roma affascinante e trasgressivo. Siamo in Trastevere.
L'esposizione è organizzata al primo piano dall'Associazione Italiana Radio d'Epoca (AIRE). Salendo le scale, ho la sensazione di esser accompagnato da mio nonno, telegrafista e appassionato di musica. Lo vedo ancora armeggiare con le grandi manopole di ciò che lui definiva grammofano. In verità era un grande mobile bar, completo di giradischi e radio in multi-frequenza. Se non ricordo male, aveva anche l'FM.

Le correnti elettriche possono essere utilizzate come portatrici di messaggi: le invenzioni dell'800 del telegrafo e del telefono, fruttano proprio questa possibilità. Tuttavia, detti mezzi trovano nella necessità della posa di cavi il loro limite "fisico". Ecco perchè, direi doverosamente, la mostra dedica un passaggio alla telegrafia. La strumentazione dell'epoca viene rappresentata  da alcuni esemplari e alcune riproduzioni.
La radio, nella sua primitiva applicazione, rappresenta la trasmissione via etere di segnali codificati (codice Morse). Nell'evoluzione successiva l'invenzione ha avuto nel tempo molteplici applicazioni. E, quindi, qui è possibile prendere visione di alcune apparecchiature militari degli anni '50. In una sezione dedicata alla spedizione al Polo Nord del Dirigibile Italia (1928), è ben rappresentato il tributo alla radio per il ruolo determinante nel salvataggio dei superstiti dell'equipaggio. A seguire viene esposta un'ampia carrellata di radio a uso consumer. La radio con le prime trasmissioni ha costituito uno status-symbol e un oggetto per pochi. Solo successivamente con l'estensione della produzione e la conseguente commercializzazioni a costi più contenuti, la radio è potuta entrare anche nelle case dei meno facoltosi.




 













Fino al 14 maggio 2011: c'è ancora qualche giorno per ammirare queste bellezze.


NOTE

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