mercoledì 6 aprile 2011

Piazza Guglielmo Marconi - Roma EUR


E Popolo di inventori, aggiungo con forza.


In lontananza la cupola di San Pietro e alla sua dx l'antenna della Radio Vaticana
Il sito dedicato ai Musei Vaticani ci ricorda che quest'anno ricorre l'80° anniversario della prima diffusione dall'emittente pontificia del discorso in latino di papa Pio XI. Un bel video ci porta a rivivere alcuni passaggi di quei momenti di storia attraverso una visita virtuale, in un viaggio nei luoghi e nei locali della radio. Non mancano immagini sull'elettronica impiegata all'epoca per le telecomunicazioni.

Anche se assai controversa è stata la questione sull'effettivo inventore della radio, a me piace pensare a Guglielmo Marconi, per il suo genio e la passione profusa.
Un breve contributo, quindi, in favore di uno tra i più rappresentativi inventori moderni, che hanno dato lustro e prestigio alla nostra Italia.


A lui è dedicata la piazza che si trova nella zona SUD di Roma, area che nell'immaginario dell'era fascista avrebbe dovuto dare alla città continuità con le "spiagge del Tirreno" una volta completato il suo sviluppo.







Piazza Guglielmo Marconi
L'area fu progettata per ospitare l'Esposizione Universale di Roma, da cui l'acronimo EUR o, anche, E42. L'Esposizione non si tenne a seguito dello sciagurato e scellerato evento bellico.
L'opera di costruzione di alcuni edifici si avviò nel 1938, ma molti di essi rimasero incompiuti e vennero terminati, seppur in misura ridimensionata rispetto al progetto iniziale, solo nel 1951.
In occasione delle Olimpiadi del 1960, la zona venne rilanciata al fine di accogliere molte competizioni.

L'obelisco dedicato a Marconi rappresenta, attraverso i suoi diversi pannelli, varie imprese dell'inventore.








Ai piedi della stele dalla fine del 2009, in occasione del ventennale della caduta del muro di Berlino, è stata posizionata una suggestiva scultura "The awakening" (il Risveglio) dell'artista americano Seward Johnson.
L'opera probabilmente verrà a breve rimossa.





La scultura si compone di cinque elementi. La testa e parte degli arti sono disposti in modo da lasciar immaginare un corpo sommerso. La posa è plastica, ma manifesta la sua dinamicità. L'opera esprime la forza dell'uomo nell'atto di alzarsi, di elevarsi. Di liberarsi dal peso del terreno, che lo schiaccia e lo opprime.
L'opera rappresenta il risveglio delle coscienze, spesso addormentate dall'esaltazione di falsi miti, aventi come unico scopo quello dell'annichilimento del pensiero. Panem et circenses, come già si affermava duemila anni fa nella Roma imperiale. Nelle più diverse latitudini di questo mondo, le logiche del potere e del consumismo senza pregiudizi trovano agio dalle divisioni e dalla disinformazione. I mezzi di comunicazione spesso veicolano notizie ricondotte alle prospettive del consenso e messaggi, anche subliminali, a scopo consumistico. La costruzione di modelli di bellezza e di gioventù eterna, del parlato arrogante e sgrammaticato che diventa idolo da emulare, ha prodotto un livellamento al basso, con emarginazione della cultura, del sapere e del confronto attivo.

In questa situazione odierna, purtroppo mondialmente assai diffusa, la radio riesce a mantenere il suo ruolo tradizionale di veicolo di informazione e diffusione della notizia. Priva dell'immagine, ovvero della tipicità della TV, ma forte della possibilità - contrariamente alla carte stampata - di portare alle orecchie del radioascoltatore la naturale e viva espressività e la dialettica partecipativa, la radio riesce ancora a proporsi come mezzo democratico, toccando le corde interiori che garantiscono la libera formazione delle idee. Ma anche di far arrivare emozioni, per un sentire di vita privata o di partecipazione collettiva. Uno stimolo costante per le nostre capacità intellettive e immaginative.

In questo senso possiamo parlare di "arte di fare radio", assimilandola a quell'attività tipica dell'uomo di fare "Arte", che ha come specificità quella di riuscire a toccare la coscienza di ognuno a garanzia di un nobile sillogismo tra libertà e creatività.


Per fonti e approfondimenti, visita:



L'attività rappresentativa dell'uomo


L'Homo sapiens sapiens o Uomo di Cro-Magnon (dalla località francese dove fu trovato il primo dei suoi resti fossili), ci ha lasciato delle tracce importanti. In buona sostanza dobbiamo a lui la creazione dell'Arte. Scolpì statuette, soprattutto femminili e dipinse sui muri delle caverne gli animali che cacciava. Le tecniche di pittura prevedevano l'impiego del carbone nero e dei colori ottenuti pestando la terra. L'applicazione avveniva o con le mani o con i pennelli ottenuti dal pelo degli animali.
L'arte del paleolitico non ha però uno scopo decorativo. E' piuttosto il tentativo di contrapposizione con le forze soverchianti della natura. E' una forma magica di esorcizzazione della paura e del mistero della nascita e della morte.

Quella stessa che ancora noi oggi viviamo per eventi naturali che non possiamo prevedere e non sappiamo contrastare.



NOTE
  • G. Lovatelli, A. Morabito e AA.VV., Roma insolita e segreta, Jonglez, Francia 2010
  • Vittoria Calvani, Quadri di civiltà, Arnoldo Mondadori, Firenze 2000

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