lunedì 11 luglio 2011

Il Tempio dell'Imperatore Claudio

Il Tempio dell'Imperatore Claudio, una visita la Celio.

E' in corso a Roma l'esposizione sulla figura di Nerone

Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Tuttavia, non può non dedicarsi all'Imperatore Claudio un piccolo spazio, per gli intrecci storici che legheranno Nerone all'ascesa al potere come successore.
Agrippina (minor), madre di Nerone, era sorella di Caligola, nonché figlia del generale Germanico.
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (ovvero, Claudio) salirà al trono con l'uccisione di Caligola nel 41. Dunque, Claudio era lo zio di Agrippina, ma questo non le impedirà di diventare moglie del nuovo Imperatore. Ciò perché in realtà aveva in progetto l'ascesa al trono di suo figlio Nerone, la cui realizzazione, mossa dopo mossa, passerà anche per l'uccisione di Claudio (e successivamente del suo figlio Britannico). La quale sarà compiuta per intossicazione, attraverso dei funghi avvelenati. La moglie Agrippina gli dedicherà un tempio, che, come vedremo, ad oggi è ridotto a pochi (e anche trascurati) resti.

Torre Campanaria della Basilica
Lasciandoci alle spalle il Colosseo, percorriamo la Via Claudia. Il traffico qui è spesso intenso.
Sono uscito in fretta dall'ufficio nell'intendo di trovare un'oasi di pace, ma le mie aspettative al momento sembrano disattese. E invece le bellezze e il piacere non tardano a venire. Oltrepassato l'Arco di Dolabella ci si immerge in un'atmosfera irreale. I rumori sembrano svanire inaspettatamente. Come se qualcuno avesse all'improvviso chiuso una finestra. Sembro quasi accolto e protetto da mura materne, che mi conducono docilmente verso la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. E' via di San Paolo della Croce che ci conduce alla piazza dedicata ai SS.
Per individuare il Tempio dobbiamo fare riferimento alla Torre Campanaria. Ed è agevole distinguere i resti del Tempio stesso, avvalendoci della differenza cromatica delle bianche pietre che si trovano alla base della Torre stessa. Ciò costituisce il fronte occidentale del Tempio.





Archi di Clivo Scauro


Interessanti e caratteristici sono gli archi che su un lato si appoggiano sulla parete sinistra della Basilica. Scendendo il Clivo, la passeggiata ci accompagna fino alle meraviglie del Palatino.


















Dettaglio... curioso


Tra le tante antichità, individuiamo un dettaglio curioso riferibile all'uomo "contemporaneo".












NOTE
  • C. Augias, I segreti del Vaticano, Mondadori, Milano 2010
  • I. Beltrame, Caccia ai tesori nascosti di Roma, Mondadori, Milano 2010

Link interessanti:

venerdì 1 luglio 2011

Tramjazz: una serata unica

Se rispetto all'appuntamento delle 21:00 arrivi in Piazza di Porta Maggiore circa 30 minuti prima, ti sembra di vivere un frammento di giornata come tanti altri. Il traffico intenso avvolge le mura antiche e le Persone in attesa alla fermata hanno il medesimo sguardo attonito di sempre; così perso e fiducioso che all'orizzonte si stagli il numero della linea che le porterà a destinazione. E' la logica costante che anima le mosse dello scandire quotidiano.
Eppure qualcosa di diverso si distingue a una sbirciata più attenta. Un gruppetto è fermo sul marciapiede in attesa del tram delle 21:00. Sono vestite per una serata romantica. La lancetta dei minuti nel frattempo avanza di circa quindici passi e che questa piazza si stia ammantando di magico è confermato dall'arrivo di due mezzi con un passo lento ma sicuro. Le loro figure sono presenti nella mia memoria, di quando ero bambino. Le loro forme sono sbiadite dal tempo, ma mi ricordano nettamente le linee 19 e 30, che all'epoca facevano capolinea a Piazza Risorgimento. Quando prendevo il tram era una festa: qualche volta era un fuggire segreto con mio nonno e quello sballottio mi rilassava e mi predisponeva bene per tutto il proseguo della giornata.
I convogli si fermano e fanno bella mostra del loro fascino antico e indimenticabile. Si aprono le porte: scende del personale per offrire un calice di prosecco. Nessun numero è presente in testata e in coda. Sembra di sognare eppure è tutto vero. Tavole imbandite per la cena e su di esse le candele irradiano ombre incerte e tremolanti. Prendere questi tram è surreale e fantastico.
Ci porterà per la strada ferrata nelle vie storiche di una città unica come Roma.
Una delle fermate è al cospetto dell'Anfiteatro Flavio, il Colosseo.
La musica è suonata mirabilmente. Il jazz scorre soffice sulla pelle: è una carezza da brividi.
Tutto ha un sapore di altri tempi. Anche il conducente alcune volte deve scendere per azionare uno scambio con un lungo attrezzo in ferro.
E il bisogno di assaporare la vita con un passo più docile diventa una certezza. La frenesia non può far parte della nostra dimensione. Una serata rubata al nostro tempo.






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