lunedì 31 gennaio 2011

Piazza di Spagna - La Barcaccia

Vista da Trinità dei Monti
Lasciando piazza Barberini, è possibile raggiungere uno dei più emozionanti e romantici "balconi" di Roma. Quello che si affaccia su piazza di Spagna.
Scelgo di percorrere via Sistina per raggiungere quest'angolo fantastico. Circa a metà della via, un ricordo scava lontano nella memoria, di quando, adolescente, andavo il venerdì pomeriggio in una discoteca presente qui nei pressi e che si chiamava "Trinità".
Trinità dei Monti, per l'appunto, la meta da raggiungere per avere un panorama che ti riempie di emozioni. Piazza di Spagna e via dei Condotti si manifestano per appagare la vista e la mente. Il cielo dell'imbrunire come cornice. Le cupole di Roma in lontananza. Hai la sensazione di essere nel salotto di una casa importante.

La scalinata accoglie quanti da seduti voglio meditare quest'aire sovrana. E se accarezzi i gradini, avverti tra i palmi l'infinità dei passi. Autorità e nobiltà. Mendicanti e pezzenti. Chi per scendere, chi per salire. Tutti ugualmente diversi. Ne scendi uno a uno e son più di cento. A mano a mano quella barchetta nella piazza si fa sempre più grande, sempre più vicina, fino a raggiungerla, fino a toccarla.
E se cade in estate la tua visita, è probabile che tu giunga in piazza assetato tale è la calura, ma puoi bere dagli zampilli laterali della... «barcaccia». Che storicamente precede di molto nel tempo la realizzazione della scalinata, inaugurata solo nel 1725 da papa Benedetto XIII (1724 - 1730), sembra con finanziamenti francesi, per realizzare un collegamento più veloce tra l'Ambasciata di Francia (all'epoca presso il Pincio) e quella di Spagna.


E' una storia che coinvolge l'acqua. Quella che percorre i condotti sotterranei. Ma anche di quella legata all'alluvione del 1588, che colpisce duramente la città di Roma. La «barcaccia», nasce da un'idea e in conseguenza all'impeto della natura. Il Tevere esonda e porta via con sè tutto ciò che trova sul suo percorso: anche le barche ormeggiate sulla sponda del fiume.

Il tutto si ammassa a valle dell'altura del Pincio. Una barca viene presa allora come simbolo per rappresentare quest'evento dall'autore della fontana: Pietro Bernini, padre e maestro di Gian Lorenzo, che lo aiuta nell'opera. E' il 1627 e sulla Cattedra di Pietro troviamo papa Urbano VIII (1623 - 1644), che ne approva e finanzia il progetto.

Alla vista la barca si presenta come incastonata nel manto stradale, semi-sommersa, forse per rappresentare il disastro causato dalla furia del fiume, tant'è che per l'appunto ha sede in un vasca ricolma d'acqua. Anche in questa fontana, non mancano i fregi papali e le api nello stemma di famiglia Barberini.





Sul lato di via Frattina, troviamo un palazzo curioso, a doppia facciata: "Propaganda Fide", di proprietà del Vaticano. La facciata sulla piazza e frontale alla Colonna dell'Immacolata Concezione è stata progettata dal Bernini (Gian Lorenzo), mentre l'altra sulla via di Propaganda dal Borromini. Infine, la Colonna è stata innalzata in occasione della proclamazione del dogma, a distanza di due anni dall'evento (1856).


NOTE
fonti: Salvatore Spoto, Le fontane, Edizioni Coralli, Roma 2010

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