martedì 8 febbraio 2011

San Valentino a Roma



Si fa sempre più vicino il giorno di San Valentino e i negozi di Roma si addobbano per l'occasione. Chi ci vive lo sa. Cuori rossi e oggettistica da regalo di ogni fatta. Ninnoli o gioielli costosissimi. Le offerte sono innumerevoli per garantire quel regalo che sappia rappresentare il proprio sentimento. Per altri, piuttosto, solo l'esigenza di rinnovare supinamente la tradizione o per non tradire le aspettative del partner. Per non essere deludenti o scontati in questo appuntamento di febbraio, che annualmente viene quasi per scandire la verifica del rapporto. Alcuni trasognanti vi pensano per giorni e giorni a quel regalo, affinché colpisca ed emozioni; altri frettolosamente in tarda giornata fanno irruzione nel primo negozio di fiori per comprare un bouquet più grande di ciò che alberga nel cuore.

E Roma si fa romantica. Ristoranti gremiti dal business dell'amore. Tra le strade un via vai di persone di ogni età. Così alla sera il mercimonio è compiuto.

Ma ci sono anche coppiette che si recano a ponte Milvio per legare al lampione un lucchetto, che rappresenti una promessa d'amore a vita, per poi gettare la chiave nel Tevere. O altri che forse andranno a far visita alla Bocca della Verità per mettere alla prova la fedeltà del partner.

Ma quale attinenza ha tutto ciò con il Santo Patrono di Terni, protettore degli innamorati? Quale coerenza?

Del Santo mancano documenti sicuri e in questa sede non si vuole porre soluzione a una questione agiografica: pertanto, ciò non verrà affrontato approfonditamente. Solo alcune riflessioni sulla ricorrenza prendendo le mosse dai fatti dell'epoca. Ma nessun formalismo, nessuna retorica.

Alcuni elementi storici, tuttavia.
Nella prima metà del IV secolo - subito dopo la pace costantina - si diffonde la consuetudine di attribuire nomi di battesimo di apostoli e martiri, come riconoscimento del loro sacrificio, in ricordo della fede e come tributo dell'opera di proselitismo del cristianesimo.
Successivamente la celebrazione di santi e martiri avverrà anche per chiese, paesi e città, con la proclamazione di un patrono e attraverso la venerazione delle reliquie, nonché grazie alle testimonianze di vita e di opere miracolose. Alle reliquie sarà attribuito il potere di protezione dalle insidie e dai pericoli personali della vita, ma in macro ciò sarà adottato anche per intere comunità come paesi e città, per garantirne pace, sicurezza e prosperità.


Nel 1642 la Sacra Congregazione dei Riti emanò un decreto con il quale si disponeva che ogni città non potesse avere più di un Santo Patrono. Per la città di Terni, che all'epoca ne contava ben quattro, si dovette procedere a una scelta non facile, attraverso votazioni disgiunte del clero secolare, da un lato, e della città, dall'altro. Il popolo scelse San Valentino, mentre il clero optò per Sant'Anastasio. Per dirimere la questione, fu necessario l'intervento del papa Urbano VIII, il quale confermò la scelta del popolo anche in ragione dell'esigenza di limitare le feste di precetto per le ristrettezze economiche di quel periodo.
Tra le tante motivazioni addotte dalla cittadinanza di Terni per sostenere la preferenza verso il Santo, troviamo anche la valutazione della tradizione, rispetto alla quale anche all'epoca il Martire veniva definito il Protettore degli Innamorati.
Il Santo Martire sembra amasse rose e fiori profumati che regalava ai giovani fidanzati che passassero davanti al suo chiostro per augurare loro unione serena e felice. Da lì a poco sempre più furono gli innamorati che desiderassero avere la benedizione, tanto che si optò per stabilire in un solo giorno dell'anno la data per la benedizione nuziale.
Altre interpretazioni riconducono la vicenda al processo di cristianizzazione di un rito pagano - la festa della Lupercalia, della fecondità - nella quale si diffuse col tempo la consuetudine di scambiarsi doni. La Chiesa nel procedere nell'intento, spostò dal 15 al 14 febbraio, giorno di commemorazione del Santo, la celebrazione attribuendo così di fatto al Martire il compito di proteggere gli innamorati.

L'elemento che lega il Santo a Roma riguarda il suo epilogo. Fu decapitato a Roma durante la persecuzione di Claudio il Gotico (268-270). Le spoglie del Martire sembra siano state depositate al primo miglio della via Flaminia. Secondo la tradizione, sembra che nottetempo il corpo sia stato disseppellito e portato a Terni dai suoi discepoli. A Roma, tuttavia troviamo la Basilica, la cui costruzione si deve a Papa Giulio I (337-352).


Poche considerazioni in chiusura. Le nubi del consumismo sembrano addensarsi sulla spiritualità degli eventi, che non debbono essere necessariamente legati al cattolicesimo. L'esigenza di profondità, di meditazione e di conoscenza tendente ad un equilibrio interiore, impone una considerazione che può essere anche meramente "laica", quindi indipendente dalla santità. Il bisogno di spiritualità ha radici nell'Io interno, in risposta alle diverse prove di crescita alle quali ognuno è chiamato nel proprio arco vitale, di questa dimensione esistenziale.



NOTE
  1. fonti: M. Schoepflin, L. Seren, San Valentino di Terni, Edizioni OCD, Roma 2000
  2. link: Sovraintendenza di Roma

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